La Forza Poetica del Metallo
DI LUCA MASALA

Le poesie di Alessandro Angelelli sono un dono. Sono speciali, uniche. Caratterizzate da una fluidità rara nel poetare contemporaneo, non seguono una struttura metrica costante e sono per lo più costituite da versi sciolti, privi di concatenazioni in rima, tranne rarissimi casi. Una scrittura fluida e serrata, con poche concessioni alle licenze poetiche, caratterizza tutta l’opera.

La lettura della silloge mette in evidente risalto la necessità impellente dell'Autore di versificare. È proprio questa forza poetica interiore che ci porta a identificare alcune aree tematiche ritornanti, la cui costante è la ricerca di sé attraverso memoria storica e contemplazione del mondo. Tali complesse componenti, risolte attraverso ritmi lirici sostenuti, con un linguaggio semplice e soltanto a tratti ricercato, vengono proposte al lettore senza soluzione di continuità. 

Angelelli utilizza spesso il dialogo interiore con la propria anima ed è proprio questa essenza più profonda che diventa la vera protagonista della raccolta. Il poeta riporta espressioni ed emozioni dell’intimo con un frequente uso di anafore e assonanze, senza trascurare consonanze e allitterazioni, in un “ensemble” di istantanee fotografiche che rivelano, peraltro, la forte componente culturale/artistica che contraddistingue le proprie passioni nella vita privata.

Se volessimo classificare i numerosi componimenti in macroaree, possiamo immediatamente identificarne alcune che, a nostro avviso, rientrano a pieno diritto nell’evanescente “fil rouge” che si snoda attraverso tutta la raccolta.

La volontà di raccontare di sé e della propria storia, in un mondo che ha perso di vista determinati valori e che persegue una filosofia deputata alla disgregazione degli affetti e alla solitudine, ritornano con insistenza nella maggior parte dei componimenti, la cui forza espressiva lascia sgomenti e appagati, una vera gioia per gli occhi e per l’anima. Angelelli persegue queste tematiche dopo aver innestato una marcia poetica di crescente impulso che poco spazio lascia all’immaginazione del lettore. 

Raramente ci troviamo di fronte alla forzata e criptica ricerca dello “stupor poetico”. I versi si susseguono rapidi e colpiscono come un maglio sulla carta, rilasciando il loro alone emotivo attraverso sequenze ininterrotte di lampi semantici che non si esauriscono all’interno del singolo brano, ma vengono spesso ripresi dai componimenti successivi, in una girandola teatrale e multicolore che non manca di emozionare un lettore attento e preparato, per quanto la raccolta possa aspirare a un pubblico più variegato di amanti della poesia contemporanea.


Tuttavia Alessandro Angelelli non è un poeta “social” né, tantomeno, aspira a diventarlo. La ricercatezza delle sue composizioni non lascia adito ad alcun dubbio. Mettere a nudo la propria anima ha un prezzo e, in questo caso, l’Autore lo paga tutto. 

Nei versi:

Osservo un’immagine che non sono più io. Sembra tutto 

crollare attorno ai miei occhi.


e ancora, un una mirabile rappresentazione d’identità perduta e ritrovata:


 anche se a volte sembri più simile a un estraneo.

 C’è un momento e lo ricordi bene,

 in cui hai realizzato che ami essere unico.

Si racchiude, infatti, tutta la sublime essenza del senso poetico della raccolta che può diventare patrimonio per molti, ma non per chiunque. In questo variegato e multiforme percorso lirico, è sempre l’uomo/poeta a guidare. Al lettore rimane la scelta di immergersi nell’atmosfera soffusa del ricordo, legato a memorie nostalgiche di tempi lontani, in cui la propria casa natale, luogo del “qui e ora” e della famiglia, riscaldata dal calore paterno/materno perduto (tema dominante in più di un componimento, per quanto Angelelli sia capace di cangiarlo con perizia poetica, per il gusto interpretativo ed esplorativo del lettore) evolvono in un amore irripetibile, vissuto come figlio e,

come padre, a sua volta, chiamato a riflettersi negli occhi della propria progenie in un “corpus unicum” prezioso e inscindibile; oppure, ancora, di farsi incatenare dall’eterno e ineffabile contrasto tra umanità-natura, spiritualità-magia, sogno-realtà, molteplici diadi vissute fino in fondo, tra sentimento e ragione, elementi, questi, che non possono trovare requie (caratterizzati, come sono, dall’infrangibilità archetipica dei principi universali) se non attraverso l’intreccio dei corpi e il

fluire dei sensi che, come la metrica dei versi, scandiscono tempi e momenti di un’eternità che ci sfugge inevitabilmente dalle mani.

A ben vedere, qualunque sia la scelta perpetrata a favore della propria anima, giunti all’ultima pagina di “Metallo pesante”  si riuscirà a percepire soltanto una piccola parte delle potenziali emozioni celate nella silloge, incoraggiandoci a una nuova lettura. E sarà esattamente in quel momento, unico e speciale come quest’opera prima, che l’uomo/poeta avrà decretato la sua inevitabile vittoria.

Luca Masala


Come acquistare Metallo Pesante

La silloge è composta da 46 poesie scritte tra il 2020 ed il 2021 ed è stata pubblicata il 10 marzo 2022 dalla casa editrice “L’erudita”, del gruppo Giulio Perrone editore.

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