Alessandro Angelelli
POETA  E ATTORE

Biografia

Alessandro Angelelli nasce a Terni, in Umbria, il 30 giugno 1968. Dopo alcuni anni passati nella regione natale e nelle Marche (regione della quale è profondamente innamorato), il padre, Guglielmo, viene trasferito per lavoro in Lombardia, dove Alessandro risiede, con la propria famiglia, nella città di Monza. 

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Alessandro segue un percorso di studi legato all’Economia e Marketing: si diploma in un istituto tecnico per periti aziendali e corrispondenti in lingue estere e, in seguito, prosegue gli studi, laureandosi all’Università Bocconi in Economia Aziendale nel 1993. 

Il 1993 è un anno di svolta nella vita di Alessandro, non solo per la laurea conseguita ed il primo impiego lavorativo, quanto per il primo incontro con il mondo del teatro: trascinato, quasi a forza, da un amico ad un incontro, comincia col frequentare, quasi per gioco, il  Teatro della Contraddizione, compagnia milanese fondata da Marco Maria Linzi (regista), Sabrina Faroldi e Micaela Brignone (attrici). 

E’ un percorso congiunto che dura oltre vent’anni e che ha fortemente influenzato la vita di Alessandro che, dalla scuola di teatro, giunge ad essere un attore quasi sempre presente nelle produzioni del Teatro della Contraddizione, recitando in opere teatrali di quello che si può considerare uno dei più importanti teatri di ricerca della scena milanese. Negli ultimi anni, Alessandro comincia a scrivere racconti, drammaturgie teatrali e poesie, ora raccolte in una silloge chiamata Metallo Pesante.

“Perché scrivo?  Perché scrivere è il mio modo, oggi, di parlare dei miei pensieri quotidiani su cos’è l’anima di un uomo o di una donna; in altre parole quel processo che, probabilmente, tutti gli esseri umani fanno quando cominciano a domandarsi se hanno condotto una buona vita e quale sarà il loro futuro. In quei momenti rivedere i frammenti e gli istanti che la hanno segnata sono un passaggio fondamentale per capire i veri valori di un essere umano; parlo di Heimat, il porto di partenza e di arrivo di ognuno di noi, composto da quegli istanti che rendono ogni vita degna di essere raccontata e, soprattutto, ricordata”.

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"Attraverso i Miei Occhi"

La poesia è catarsi, la forma d’arte che più ci può avvicinare alla consapevolezza di noi stessi. Scrivere (e leggere) poesie vuol dire avere la voglia di mettersi in gioco per raggiungere la piena coscienza di ciò che si è stati, facendosi contaminare da quel buon germe che sono la raffigurazione degli istanti, i frammenti che hanno composto la nostra esistenza. Quelle immagini, quelle “polaroid”, non sono solo ricordi, sono ciò che può plasmare la propria realtà, conducendoci ad Heimat, il nostro luogo dell’anima. Di questo vi racconto, con le poesie che potrete leggere in "Attraverso i miei occhi".

La silloge “Attraverso i miei occhi” è composta da oltre 80 poesie e pubblicata il 28 febbraio 2024 dalla casa editrice La Corte di Torino. 

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